Manipolazione di massa e rivoluzioni colorate
Le rivoluzioni colorate sono molto più di un titolo accattivante applicato ad alcuni movimenti popolari: queste rivoluzioni si sono verificate solo grazie al supporto di organizzazioni ed entità esterne ai movimenti "organici" sul campo. Apparati interni agli Stati Uniti (soprattutto la CIA) hanno svolto un ruolo significativo, sia apertamente che segretamente, in ogni rivoluzione colorata dall'inizio degli anni 2000 (una pratica che non era fuori dalla logiche di molte delle operazioni clandestine americane dalla seconda guerra mondiale).
Marisol Nostromo ha pubblicato un'ottima descrizione delle rivoluzioni colorate e del perché ritiene che gli stessi metodi siano stati impiegati all’interno degli stessi USA.
Il termine potrebbe avere origine nelle opere di Gene Sharp , che scrisse alcune guide su come organizzare rivolte popolari usando tecniche di marketing in stile Madison Avenue. Raccomandò agli sponsor che, anziché confondere o annoiare i partecipanti con troppa teoria politica, avrebbero dovuto motivare i rivoluzionari in erba con la cultura pop, usando slogan accattivanti e privi di contenuto, loghi e colori delle squadre sportive che sostengono.
Il finanziamento e il sostegno alle attività di rivoluzione colorata in nazioni straniere richiedono sempre che ne venga nascosta la provenienza: gran parte dei fondi vengono distribuiti tramite le ONG di terze parti e sono spesso coordinati attraverso l’USAID (la componente del Dipartimento di Stato che lavorava a stretto contatto sia con il Dipartimento della Difesa che con la CIA e che è stata recentemente chiusa da Trump).
Allo stesso modo, anche la “cattura dello Stato” è un fenomeno reale, che si è verificato più volte nelle nazioni in via di sviluppo. Esiste una notevole quantità di lavoro accademico sulla questione (cercate “state capture” stato su JSTOR). La cattura dello Stato si verifica tramite interessi privati e tramite una partnership tra privati e Stati nazionali (in modo molto simile alle rivoluzioni colorate).
La cattura dello Stato è definita come "un tipo di corruzione politica sistemica in cui gli interessi privati influenzano significativamente i processi decisionali di uno Stato a proprio vantaggio". In genere, questo avviene tramite tangenti, ricatti e minacce subdole, che usurpano le normali funzioni del governo a vantaggio di interessi privati.
Combinando i modelli storici di cattura dello Stato con metodologie comprovate delle rivoluzioni colorate e aggiungendo i significativi progressi nelle attività interattive di Internet (IIA), l'argomentazione secondo cui ciò che accade in certi frangenti non sia solo una coincidenza o un incidente assume molto più peso.
Le cinque fasi della rivoluzione colorata (cattura dello Stato)
1. Crisi (sfruttata o creata)
Semina il dubbio
Costruisci una narrazione che spinga verso l'azione
Mantieni la pressione
Isola le posizioni degli avversari
Dirotta le istituzioni
Crea una crisi aggiuntiva per creare paura (mosaico di crisi)
Domina la narrazione
2. Caos, confusione, paura
Denigra le voci opposte
Manipola l’avversario prima facendo crescere il suo orgoglio e il suo ego e poi facendolo abbassare (operazione nota come P&E)
Diffondi proiezioni e previsioni negative
Metti l’avversario in ridicolo e/o fallo passare per squilibrato
Satura lo spazio informativo di informazioni, sia corrette che imprecise
Rilascia quantità controllate di informazioni veritiere ma parziali e utilizza informatori che sembrino indipendenti anche se lavorano per i servizi di intelligence
3. Divisione, etichettatura, separazione
Crea una narrazione del Bene contro il Male
Separa la popolazione dalle fonti tradizionali della comunità
La popolazione inizierà ad autoidentificarsi e a dividersi secondo etichette
Introduci segni esteriori (distintivi/simboli) di etichettatura
Avvelena il dialogo spontaneo
4. Apatia o intensificazione
Limita la narrazione della crisi come conviene: il troppo crea una rivolta, il poco non permette di ottenere l'apatia
La maggior parte delle persone, separate dagli amici e dalla comunità del passato e stanche del caos, si rassegnano all'apatia. I più combattivi si trincerano ai due lati opposti
5. Crescendo
Crea una crisi grave
Manipola le leve del potere per risolvere la crisi e arrivare all'obiettivo iniziale
Sfrutta la narrazione precedente per chiamare all’azione i più combattivi
Le rivoluzioni colorate e la cattura dello stato vengono condotte in cinque fasi. Immaginate lo schema sopra mirato a un obiettivo preciso e unitelo a una dichiarazione di intenti concisa e piena di verbi di azione.
Le operazioni di propaganda sono fondamentali in questo tipo di operazioni. Oggi la tecnologia gioca un ruolo chiave in questo settore, in particolare le attività interattive di Internet (IIA). Le IIA sono attività Internet i cui veri autori sono nascosti, realizzate per apparire come opposizione o supporto. Le vere IIA sono molto più profonde di semplici bot e account falsi. La forma più avanzata prende di mira gli individui in base al loro profilo digitale, sa chi sono e cosa pensano e li attrae attraverso personaggi-esca. Poiché i nostri dati in rete sono proliferati, è molto più semplice creare profili-esca, mirati ai singoli individui. Pensate a questa cosa come a una specie marketing mirato alla vostra anima: esiste una tecnologia che è in grado di farlo (tratto da: “Rivoluzione colorata e cattura dello Stato”, 16 settembre 2020).
Norm Eisen, che Elon Musk ha definito "un criminale", nel 2019 ha scritto un testo che è un vero e proprio manuale su come organizzare delle proteste utilizzabili nell'ambito delle rivoluzioni colorate.
Il testo è "The Democracy Playbook: Preventing and Reversing Democratic Backsliding" (originariamente pubblicato dalla Brookings Institution nel 2019 e aggiornato nelle versioni successive), la protesta civile è inquadrata come una componente legittima ed essenziale della cosiddetta "resilienza democratica", in particolare di fronte a tendenze che Eisen definisce "autoritarie", dove invece intende anti-globaliste.
Questi i temi chiave del manuale sulla protesta civile:
1. La protesta non violenta come strumento "democratico"
•Eisen sottolinea l'importanza della mobilitazione pacifica delle masse come meccanismo chiave per resistere alle ingerenze "autoritarie".
•Si basa su esempi provenienti dall'Europa orientale, dagli Stati Uniti e dall'America Latina, per dimostrare come le proteste civili possano difendere un determinato ordinamento, soprattutto quando le istituzioni sono minacciate.
2. Protesta strategica per fare pressione sulle istituzioni
•Il manuale incoraggia proteste programmate strategicamente, in modo che coincidano con decisioni politiche (ad esempio, sentenze della Corte Suprema, elezioni, eccessi dell'esecutivo) per fare pressione sui tribunali, sulle legislature e sull'opinione pubblica.
3. Coordinamento con la società civile e i media
• Le proteste sono considerate più efficaci quando sono coordinate con organizzazioni della società civile, gruppi di difesa legale e media solidali.
•Il documento sollecita la formazione di alleanze con ONG, accademici e osservatori internazionali per amplificare il messaggio di protesta.
4. Inquadratura e messaggio
•Eisen sottolinea che le proteste di successo necessitano di un chiaro messaggio morale, che ponga l'accento sulla "difesa della democrazia", sulla "protezione dei diritti" o sulla "responsabilità costituzionale".
• L'inquadramento dovrebbe evitare la retorica violenta e concentrarsi invece sull'inclusione, sulla legalità e sull'integrità democratica.
5. “Confutazione preventiva” (pre-bunking) e contrasto alle narrazioni autoritarie
•Il manuale suggerisce che gli attivisti preparino narrazioni preventive per contrastare la prevista reazione del governo (ad esempio, etichettando le proteste come "antipatriottiche" o "insurrezionaliste").
• Incoraggia la “confutazione preventiva” attraverso campagne mediatiche e iniziative di educazione di base.